Step #14 La Cosa come simbolo



Come testimonia il cronometro il tempo scorre inesorabile e l'uomo è inevitabilmente sottoposto alla sua eterna legge.
Il tempo serve perché categorizza, organizza ma il tempo spaventa perché separa, divide, limita.
Da qui l'eterna bipolarità, l'odi et amo per cui qualcuno nel neolitico si è sentito di disporre in cerchio decine e decine di massi dal peso di 20/25 tonnellate solo per avere un calendario (Stonehenge), mentre anni dopo un certo Eraclito affermava la precarietà della condizione umana in continuo mutamento proprio a causa dello scorrere del tempo. 
Il tempo era un nemico, meglio allora seguire Orazio e vivere l'attimo, Carpe Diem! ma poteva diventare un amico e allora meglio ascoltare Seneca.
Il simbolo del tempo è finito per rimbalzare da bocca a bocca, da secolo a secolo, toccando tutte i territori e tutte le culture esistenti; dove arrivava l'uomo arrivava il simbolo del tempo e non si sbaglia nel dire che uno non può esistere senza l'altro.
Il tempo nella storia è stato ciclico ma anche lineare, è stato un dono ma anche un fardello, è stato finito ma anche infinito.
Il cronometro come l'orologio si porta quindi appresso uno dei simboli più forti che l'uomo abbia mai trattato e proprio per la sua ineffabilità risulta essere il perfetto stagno in grado di riflettere immagini diverse al variare dell'osservatore; ognuno da al tempo un significato soggettivo caricato dalle proprie paure, speranze e convinzioni.


Commenti

Post più popolari